16 Aprile 2021

I pensieri di Elisa

“Ha troppi pensieri, Elisa”.
E’ da poco affondata nella poltrona arancione di quella stanza dalle pareti azzurre e già ascolta la sentenza.
-Complimenti. Hai di nuovo dato retta a quella matta di Giorgia- Il pensiero la attraversa e si accompagna ad un’alzata gli occhi al cielo, abbastanza veloce da non essere notata, forse, dall’uomo seduto di fronte a lei.
Troppo strana la sua amica, troppo diverso il suo modo di attraversare la vita. E invece è lei ad aver attraversato mezza Italia e qualche mare per sentirsi dire da uno sconosciuto quello che tutti le ripetono da quando ha memoria.
“Lo so. Penso troppo. Me lo dicono tutti. Lo penso anche io, di continuo. Ma non so cosa farci”.
Quell’uomo la scruta serio. Guarda lei, o forse un qualche punto sopra la sua testa. Il liquido azzurro dei suoi occhi rende lo sguardo inafferrabile.
“Non ho detto questo”.
“Cosa intende?”
“Io non ho detto questo” ripete scandendo le parole sotto i baffetti arancioni.
-perchè si ostina a ripeterlo? so cosa ha detto-
“Sì. Cioè, no. Non capisco”
“Ho detto che lei ha troppi pensieri, Elisa. Non che pensa troppo. Non mi permetterei mai. La conosco da appena dieci minuti, in fondo”.
“Ma dei pensieri sa, posso parlare con certezza” continua lui “Io li vedo. E i suoi sono davvero troppi”.
“Mi scusi ma non riesco a seguirla”.
“E sono pure aggrovigliati tra loro. Intricati come rovi. E’ davvero complicato anche per me distinguerli gli uni dagli altri”.
“E’ così. I miei pensieri sono confusi, ad uno ne fa subito seguito un altro senza un filo logico, cerco spiegazioni a domande e trovo altri pensieri, nuove complicazioni. La notte, poi, è terribile. Dovrebbe vedermi mentre mi rigiro nel letto e cerco di prendere sonno. Alla fine mi alzo, mi arrendo, tanto non c’è modo di mandarli via”.
-perchè gli stai raccontando tutto questo?-
“La notte..” dice lui annotando qualcosa sul quaderno in bilico sul bracciolo. “Interessante, questo. Ha ragione. Dovrei vederli la notte”.
Elisa lo guarda senza capire. Anche lui ha un’espressione interrogativa per qualche istante, guarda la luce arancione del tramonto che filtra dalle larghe finestre e di nuovo un punto imprecisato sopra di lei, poi conclude: “Sì, si può fare”.
Lei si volta verso la porta, arancione pure quella.
-Educazione, solo la mia maledetta educazione. Per questo sono ancora qui ad ascoltarlo.
Ma c’è dell’altro. C’è qualcosa in quella stanza, in tutto quel contrasto di azzurro e arancione, qualcosa che le consola lo sguardo. C’è qualcosa in quell’uomo che la trattiene. Semplice curiosità. O qualcosa di più. C’è qualcosa per lei, lì dentro. E’ solo per quella misteriosa intuizione, forse, che azzarda una nuova domanda.
“Mi scusi: le ripeto. Io non sto capendo. Vedere cosa? Mi può spiegare meglio?”
“I pensieri. Non è qua per questo? Per vederli meglio?”
“Credo ci sia un errore. Io sono qui perchè se ne vadano, perchè mi lascino in pace, libera di riposare. E di godermi giornate belle come questa senza pensare a nulla”.
“Possiamo farlo, mi creda. Quest’ultima cosa, almeno. Si tratta solo di inquinamento luminoso, in fondo. I suoi pensieri fanno luce, lo sa? E può aiutarci, questo. Quelle tante luci sono tutte ingarbugliate insieme al momento. Si fa persino fatica a guardare attraverso i suoi occhi, per quanto abbagliano. E’ un gran casino lì dentro, mi creda” conclude indicando con il mento la sua testa.
“Lo so, lo so.. E fa male. Agli occhi, Alla testa. Alle orecchie. Mi fanno male, i miei pensieri” le lacrime improvvise le bagnano i jeans mentre una domanda le esce come supplica insieme alla vergogna: “Come faccio a farli smettere?”
“Noi li guarderemo, Elisa. Ne distingueremo le scie, le forme, e i colori. Il buio della notte ci aiuterà. Ha avuto una buona intuizione” Sorride di arancione e azzurro mentre lo dice.
“E questo mi farà smettere di pensare?”
“No, questo farà loro smettere di farle del male. E di impedire alla luce dei tramonti di attraversarla”.
“Domani sera, se vuole. Domani sera andremo nel buio e i suoi pensieri saranno liberi di uscire. E noi saremo lì ad accompagnarli”.

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