31 Marzo 2021

Brutto mostro

“Mateo, Stai Attento!”
Attento. Attento. Attento
“Mateo. Ancora?”
Ancora. Ancora. Ancora.
Urla dalla bocca di mamma. Mani sulle mie orecchie.
“Mateo. Non lo vedi?”
Lo vedo. Lo vedo. Lo vedo.
E tu, mamma, Lo vedi?

Brutto mostro.
Sei tornato.
Brutto Mostro
Non ce la farai
Prendi questo
Ahahhahhah
E questo
Ahhahahhhahhhahha
E anche questo

“Mateo. Cosa fai?”
“Luigi, vieni! E se tu ne sei capace, fai smettere Tuo Figlio”.
“È anche Tuo Figlio”.
Sì, la Colpa è metà per uno.
Fifti fifti, ha detto la maestra.
Fifti fifti a Mateo e Leo a scuola.
Fiffy fifti a mamma e papà a casa. O tutta mia la Colpa, qui?

No. Papà no.
Cosa fai? Ridammelo ridammelo
Finire. Devo finire.
“Ma quale finire, Mateo?
Devo finire. Lui è ancora là.
Lo ha visto mamma.
E tu, papà, non Lo vedi?

“Guarda cosa hai combinato. C’è un buco sul foglio”.
Lo so, lo so. Lo so.
L’ho detto, Papà.
Ridammelo
Devo finire
Devo ucciderlo

“Mateo la smetti? È Estenuante, Luigi”.
Parole strane dalla bocca di mamma.
“Io Non Ce La Faccio Più”
Ora ho capito. Ma devo finire, mamma. Devo ucciderlo.

“Mateo, ora fai il bravo.
La mamma ti ridà il quaderno,
tu ti rimetti buono a fare i compiti,
e io torno a fare quello che stavo facendo di là”
“Certo, torna di là, tu! Tanto poi chi ci rimane qui con Lui c’è sempre”
Qui. Con lui-Io c’è Mamma.
Qui. Con Lui-Lui ci sono Io.

Mani veloci di Mamma riaprono il quaderno.
“Mamma, mamma aiuto”.
E’ saltato fuori.
A casa non Lo voglio.
A scuola fa Paura
La casa è la Mia Tana
A scuola fa Vergogna
A casa Lui Non Entra.

Faccio da solo.
La biro è il mio pugnale. Caccia grossa.
Ti prendo. Non mi sfuggirai
Sopra il divano blu
Sotto il tavolo della cucina
Nel corridoio lungo e stretto
Davanti alla porta della mia camera. No. Non ci entri lì.
Ti uccido
Ahhhhhhahhahhahhhahhah

Mani di mamma raccolgono Vetri
Le mie mani rosse come Lui.
“Matteo, che hai fatto? Cosa ti è saltato in testa?
I miei occhi bagnati come quelli di mamma
“Che paura hai fatto prendere a mamma, Mateo”.
Che paura ho preso, Io
Ti sei fatto male?”
“Sì, fa male”
“Lo so. Ma è andata bene, Mateo, è andata bene”
Si, mamma. E’ andata bene. Hai visto?
“Cosa, Mateo? Cosa devo vedere?”
È rosso. Mamma. È rosso.
L’ho preso. Mamma. L’ho preso.
L’ho ucciso, Mamma. L’ho ucciso.
Non sbaglio più. Mamma. Ora non sbaglio più.
Promesso, Mamma.
Matteo non sbaglia più.

Per saperne di più su apprendimento, errori ed emozioni correlate consiglio vivamente “Cinque lezioni leggere sull’ emozione di apprendere” Daniela Lucangeli (Erickson). A me ha aperto finestre di comprensione, spunti di riflessione e tanti spiragli di possibilità.

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