G2
Buco.
Perché questo colore alle pareti? La stessa domanda da due ore. Velleità chabby chic o cromoterapia, qualcosa comunque è andato storto. La tinta è talmente brillante che quando non ci sono più gli abiti delle persone a diluirla, ci si ritrova in un acquario. Finto. Ma pur sempre un acquario.
E6
Buco.
Da due ore sono un pesce senza branchie. E il mio efficiente apparato respiratorio non sembra essere molto utile qua dentro. Boccheggio. Corro a fare due passi fuori, nel cortile. Respiro. Ma poi rientro nella boccia. In attesa. Appoggio la schiena alle pareti dell’acquario e chiudo gli occhi.
C6
Buco.
La battaglia navale era il gioco dei pomeriggi con il pigiama e la fronte bollente. Sfide a quadretti nel lettone. Colpivo e affondavo. Ora non mi sembra il momento giusto. Sto aspettando. Tanto aspetti lo stesso. Che altro puoi fare?
Boccheggi. Corri. Respiri. Torni, chiudi gli occhi e aspetti. Tocca a te.
F7
Buco.
Se aspetti qualcosa senza essere concentrato la cosa accade più lentamente. Lo sai questo? Rischioso.
E tu lo sai che se nell’attesa pensi a cose brutte poi si avverano? Giochiamo.
B4
Buco.
Le caselle piene sono ammassate sui bordi del quadrato – della stanza. Strategia della lucertola. Se mi addosso alle pareti verdi acqua -del foglio-della stanza- non mi si nota. E si rischiano meno bombe sulle navi-sulla testa.
Se ne viene scovata una, però, è un casino. È come per il domino. Cade una nave e poi cadono tutte, in fila, una dopo l’altra. -E cado io-.
A1
Colpita.
A2
-Posso parlarle?
-Certo, la stavo aspettando.
-C’è stato un problema.
A3
-Non ha funzionato. Abbiamo interrotto.
A4
-Non era quello che pensavamo. La massa era solida. Estesa. Ci sono comunque altri modi per intervenire.
Colpita e affondata.
-Grazie dottore. Ho una domanda.
C1.
-Sì, è un tumore. Almeno sembra.
Colpita.
C2.
-No, lui ancora non lo sa. Si sta ancora risvegliando.
Colpita.
C3.
-Tornerà in camera tra poco.
Colpita e affondata.
Boccheggio. Corro. Respiro. Torno. Chiudo gli occhi e aspetto.