10 Maggio 2022

Non credo in dio

Non credo in dio.

Ateo convinto dal giorno dopo la Cresima, festa di liberazione dal Catechismo.
Ma ora, faccia in su, cerco un segno.
Qualcuno. Che mi lanci una corda. Basterebbe un filo a cui aggrapparsi con unghie mangiate fino al midollo da queste notti insonni.

Non credo in dio.

Insieme a nonna, poi, è morto anche il supplizio della messa alle dieci la domenica.
E ora, faccia in su, cerco un senso.
Un altro perché, che mi lavi di dosso la pece scura e appiccicosa dell’essermela a fondo cercata anche questa fatica in questa mia vita. Hai voluto la bicicletta, ora pedala.

Non credo in dio.

Nonno si chinava a raccogliere un’altra Maria.
“Le sue braccia aspettano aperte. Lo cerchi tu, il suo Gesù?”
Pomeriggi d’estate a cercare natività tra colate di pietre rosse e appuntite.
Ora, faccia in su, cerco in me frammenti di una Maria qualunque per sopravvivere.
Per scegliere il meglio quando il meglio è un meno peggio che la mia mente non riesce nemmeno a contenere.

Non credo in dio.

“È nudo, nonno”
“E noi lo vestiamo così non prende freddo”.
Il bimbo piangeva
dal freddo che aveva.
Non piangere figlio
che adesso ti piglio.

E non piangeva più, Gesù di sasso vestito di alloro.
Ora, faccia in su, tocca a me scaldare chi ha tanta paura quanto me.
E sono io, anche io, a sciogliermi nel calore di quell’abbraccio.

Non credo in dio.

Era Giuseppe il mio preferito.
Giuseppe ballava.
Avanti e indietro. I piedini rossi e appuntiti di Gesù premuti sui suoi.
Giuseppe rideva.
“Ancora” Avanti e indietro. “Ancora!”
Giuseppe sapeva di brillantina.
E ora, faccia in giù, siamo noi a ballare, i tuoi piedini rosa sopra i miei. Avanti e indietro. “Ancora”
E, poi, a faccia in su, posso solo dire grazie.

Non credo in Dio.

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